di Alfonso Montefusco

Oltre due secoli fa una tipologia di cani molossi era già presente in tutta Europa, derivante dalla stirpe dei d’Epiro e dell’Impero Romano. In epoca più prossima il Bouledogue Francese è sicuramente imparentato con il suo cugino d’oltre manica, il Bulldog Inglese, dal quale eredità sicuramente il suo aspetto prognato e tarchiato, per poi distinguersi in una forma più aggraziata e leggera, con le orecchie erette ed una più ampia capacità sportiva, sempre nel limite della sua fisicità.

Ritratto di due esemplari, 1855 circa

Si sviluppa in Francia, accompagnando cocchieri e dame diventa ben presto apprezzato per la sua taglia ed il suo carattere amabile, socievole e sempre pronto ad interagire. Insomma un tipo curioso, dotato di personalità ed una vera e propria faccia che ben si sposa al suo comportamento. Doti che ben presto lo hanno reso celebre fra gli artisti di un tempo come oggi.

La scrittrice Colette giovanissima con uno dei suoi primi Bouledogue (1896)

La scrittrice ed attrice teatrale Sidonie-Gabrielle Colette, conosciuta con lo pseudonimo di Colette, vissuta sul finire del 1800 e la prima parte del 1900, è stata una grande appassionata di animali, allevando cani di questa razza. In alcuni suoi romanzi trova l’occasione per descriverli in modo straordinariamente attuale, suggerendo che sono cani che se conosciuti sarebbero in grado di conquistare sempre più consenso.
Il primo standard fu fissato nel 1898, anno in cui la Société Centrale Canine riconosce la razza. Ma già dal 1880 venivano annottate e registrate le cucciolate, mentre negli anni che disegnano il 900’ e le belle epoque, questi cani entrano di diritto nei salotti parigini, dimostrando tutto il loro amore per l’umanità.

Primi del 900

Possente anche se in ridotte dimensioni, corto, tarchiato, muscoloso e compatto, con un corpo raccolto ed alo stesso tempo con una certa armonia generale, con una testa importante che deve essere molto forte, larga e quadrata, con pelle che forma pieghe e rughe pressoché simmetriche, senza esagerazione. Il muso corto con una chiusura tipicamente prognata che fa rientrare questi cani nella tipologia brachicefala. Il naso deve essere ampio con delle narici ben aperte, le orecchie sono erette e la coda è naturalmente corta sin dalla nascita; molto importante che vi siano almeno un paio di vertebre caudali visibili. Il suo pelo è raso che può avere diverse sfumature di fulvo e tigrato, oppure bianco con macchie localizzate nella zona della testa e del posteriore. La mucosa, la rima palpebrale come il naso devono essere il più possibile neri, per evitare la mancanza di pigmento che in questa tipologia di cani può essere associato a predisposizione di malattie oppure sordità.

Opera dell’artista Barbara Miccoli, ritratto del pluricampione Brabus in movimento, prop. Donatella Bennati

La salute è un fattore basilare in chi decide di allevare questa razza, attraverso i test genetici è possibile evitare le principali patologie che possono affliggere i cani, debilitandone fortemente una serena quotidianità. Se non addirittura invalidandola.
Ecco quindi che l’allevatore coscienzioso è sempre disponibile ad affrontare l’argomento e mostrare gli esiti degli esami fatti ai riproduttori.

prop. Chiara Pizzocchero

Il carattere è un elemento distintivo del Bouledogue Francese, subito dopo il suo aspetto è sicuramente il fattore che negli ultimi anni ne ha decretato il successo in tutto il mondo. In Italia siamo passati dai 764 cuccioli del 2010 registrati ai libri genealogici del Mipaaf (fonte: Ente Nazionale Cinofilia Italiana) ad oltre 3100 del 2019. Un incremento altissimo se si considera che vi sono più del doppio dei cani che nascono privi di ufficialità, spesso con colorazioni non autorizzate per via delle problematiche connesse geneticamente. Senza dimenticare quelli frutto di importazioni illegali e derivanti dallo sfruttamento delle fattrici. Unico modo per combattere tale scempio è non alimentare il mercato irregolare e pretendere certificazioni che attestino la veridicità delle informazioni dichiarate da chi propone uno di questi cuccioli…

Cucciolo di 70 gg

Il Boule è un cane attivo, intelligente, attento osservatore di quello che accade nel nucleo familiare umano in cui vive. Si interessa di tutto ed esprime una grande personalità, unica per ogni esemplare. Con la sua mimica facciale e lo sguardo umanizzato riesce ad accentrare l’attenzione ed entrare non soltanto nei momenti di gioia come protagonista ma anche come supporto nei momenti difficili, dimostrando una innata indole verso l’umanità.
Con gli altri cani si dimostra con atteggiamenti diversi in base al contesto, molto è influenzato dalla linea parentale, quindi le scelte di allevamento e le modalità si educazione e socializzazione che gli sono state offerte.

Cucciolo di pochi giorni, gli occhi sono ancora chiusi

Un buon bouledogue francese, sano fisicamente e psichicamente non è mai inutilmente aggressivo, pauroso o intollerante ad altri cani, animali o persone. Naturalmente l’eccezione fa la regola e ricordiamo che ogni cane tenderà ad adeguarsi al contesto nel quale vive.
Naturalmente soffrono particolarmente le alte temperature, quindi benché il loro fare sportivo ed entusiasta non bisogno pensare che sia un maratoneta. Può dimostrarsi alle volte un po’ incosciente, una sorta di eterno bambino, quindi ci vuole molta consapevolezza evitando di ritrovarsi in spiacevoli situazioni. Un colpo di calore può essere fatale.

Sasich in una delle sue pose più comode quando sale sulla sedia!

Questi cani sono dei veri e propri antidepressivi naturali, capaci di azioni straordinarie, pigri perché amano le comodità, alle volte si prestano all’addestramento… ma il più delle volte si rivelano degli autentici testardi rubacuori, amici leali che tengono per loro i segreti degli umani con cui dividono le avventure della vita!
Alcuni ritengono che facciano parte non della categoria dei cani, ma della loro, un mondo dentro il mondo canino. Straordinari custodi di bontà e coraggio!

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